Ineos, Dave Brailsford riflette ai capitani per i GT: “Prima riunione dello staff, poi vediamo anche con loro”
Problemi di abbondanza per il Team Ineos nel 2020. Se fino alla scorsa stagione la squadra era sostanzialmente costruita attorno al solo Chris Froome e gli altri elementi di spicco dovevano chiaramente sacrificarsi per lui, dallo scorso anno le cose sono cominciate a cambiare con l’esplosione di Geraint Thomas, secondo corridore del team capace di vincere un grande giro sovvertendo una gerarchia che sino a quel momento sembrava intoccabile. Una concessione per certi versi quella del Keniano Bianco, che aveva aperto le porte a questa possibilità decidendo di partecipare al Giro d’Italia prima del Tour de France. Ma quest’anno anche Egan Bernal, in assenza del leader storico, è riuscito a sovvertire le gerarchie conquistando la Grande Boucle davanti al gallese.
Ai tre galli, comunque sinora apparsi sempre molto rispettosi l’uno dell’altro, dall’anno prossimo se ne aggiunge un quarto, quel Richard Carapaz che lo scorso maggio è stato capace di conquistare il Giro d’Italia. L’ecuadoriano partirà probabilmente un gradino leggermente sotto nelle gerarchie interne, ma è chiaro che Dave Brailsford e la dirigenza della corazzata britannica dovranno affrontare un dolce problema di sovrabbondanza. Con quattro vincitori di un grande giro in squadra, di cui gli ultimi tre vincitori del Tour, non sorprende dunque l’affermazione dell’ecuadoriano che la squadra punti alla tripletta il prossimo anno. La questione ovviamente è come ripartire le forze nel modo giusto, partendo dai capitani per poi ovviamente andare a scalare ai luogotenenti e i vari gregari che comporranno le selezioni per i tre importanti eventi.
“Con lo staff, gli allenatori e i direttori sportivi, ci metteremo attorno ad un tavolo e ci rifletteremo – spiega il team manager a La Derniere Heure – Dobbiamo ragionare a quello che ci serve per vincere, quale corridore è più adatto a un percorso piuttosto che un altro e chi può fare cosa. Dopo di che, ne discuteremo anche con i corridori. Anche loro potrebbero avere delle preferenze. Successivamente, verso metà novembre, faremo un riassunto della nostra analisi e dei dati del team con le intenzioni dei nostri corridori”.
A quel punto arriva la parte forse più difficile, far combaciare le esigenze di tutti: “Speriamo che tutti potranno soddisfare le proprie voglie, nell’interesse della squadra – aggiunge – Altrimenti cercheremo di convincerli a fare il programma che immaginiamo essere il migliore per loro e per il Team Ineos”. Ovviamente, in tutto questo, specialmente da parte dei corridori, da valutare anche la grande possibilità che gli scalatori avranno di potersi disputare i Giochi Olimpici e il Mondiale… Intanto, se della Vuelta a España si conosce ancora poco, il Tour de France ha già presentato il suo percorso con tappe brevi e quasi senza crono, mentre il Giro d’Italia ha annunciato ieri un tracciato diametralmente opposto.
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